L’attuale crisi economica è sicuramente un problema gravissimo, che influenza e influenzerà negativamente la vita di milioni di persone. Comparata al problema della sovrapopolazione, la crisi assume dimensioni ben più contenute.
Oggi vi sono 6.8 miliardi di esseri umani sul pianeta, e il numero è in continua crescita. Cosa vuol dire essere così tanti? Riassumendo in due parole…
Le risorse disponibili, in termini di cibo, acqua, energia e altre materie prime, si stanno rapidamente esaurendo. Il problema principale è, ovviamente, l’acqua dolce. Già scarsa in molte parti del mondo, diventerà un bene sempre più raro e prezioso.. meglio non pensarci. Anche soddisfare la crescente richiesta di alimenti sarà sempre più problematico (e già milioni soffrono e muiono di malnutrizione). Forse è il caso di mettere da parte i nostri timori irrazionali per iniziare a guardare alla manipolazione genetica a scopo alimentare come ad una importante arma nella lotta alla fame…
Altrettanto drammatico, il problema dell’approvigionamento energetico. A questo è strettamente legato il fenomeno dell’inquinamento atmosferico, in particolare il famigerato effetto serra. Nonostante i nostri politici si ostinino a questionarne l’esistenza, il mutamento climatico indotto dall’innalzamento della temperatura è realtà riconosciuta dalla comunità scientifica. Tra i vari effetti poco piacevoli, due si distinguono per spettacolarità: l’innalzamento del livello dei mari e l’allargamento delle zone desertiche.
Tutti questi fenomeni si combineranno ad una sempre crescente competizione per l’ottenimento delle risorse in esaurimento (di guerre per il petrolio ne abbiamo già viste), a fenomeni migratori (da zone povere a zone ricche) su scala sempre più ampia, a tensioni sociali crescenti indotte da questi ultimi e da un costante inasprimento dell’iniquità nella distribuzione della ricchezza (anche nelle società avanzate). Aggiungerei il problema dei rifiuti, che già ora non sappiamo bene dove mettere, e il buon vecchio buco dell’ozono, non più di moda ma sempre presente.
La crisi economica è sicuramente un fenomeno grave, che mette in luce i difetti del capitalismo non regolato. Ma i problemi della nostra società sono altri! Riorganizzare la finanza potrà essere complesso, ma è una sfida realmente marginale rispetto al problema della sovrapopolazione e alle sue infinite conseguenze. Se la risposta a questa crisi sarà rilanciare alla grande i consumi, senza pensare ai problemi di sostenibilità, i decisori avranno perso una rara occasione per intraprendere una via virtuosa.